controllo accessi

Controllo accessi e furti, Teoria delle attività routinarie

In che modo il controllo accessi è d’aiuto nella prevenzione dei furti? E in che modo la Teoria delle attività routinarie può aiutarci a proteggerci?

Quando si parla di controllo accessi e prevenzione furti esistono vari fattori da considerare. Infatti, non basta solo scegliere una tecnologia adeguata per proteggersi dai criminali, poiché quando hanno in mente un obiettivo non si lasciano scoraggiare facilmente. Occorre selezionare meticolosamente anche il metodo di controllo che permette poi di prevenire furti in casa o in azienda.

Per comprendere come difendersi al meglio, ci viene in aiuto la teoria sulle attività routinarie di Marcus Felson e Lawrence Cohen, che si concentra sugli elementi alla base del crimine rispetto a quelli legati all’agente. Parliamo di una delle principali teorie della criminologia per la prevenzione alla criminalità.

Infatti, tra il 1960 e il 1980 le donne sono diventate meno casalinghe, e questo ha portato a lasciare più a lungo le case incustodite, aumentando il rischio di attività criminali.

Secondo questa teoria, un furto può verificarsi quando sono presenti tre fattori:

  • Presenza di un bersaglio (target)

  • Assenza di un controllore in grado di prevenire l’evento

  • Presenza di un potenziale aggressore con forte motivazione

controllo accessi

Furti e variabili

Le prime due variabili sono piuttosto semplici da controllare, qualora il dirigente o il proprietario dell’abitazione prestino la giusta attenzione. In merito al terzo punto, invece, è assai difficile prevenire.

Sarebbe quindi legittimo chiedersi come sia possibile prevenire i furti calcolando le variabili citate, e come il controllo accessi possa supportare la prevenzione dei furti.

Innanzitutto, anche se può sembrare banale, fare attenzione e vigilare senza abbassare la guardia è il primo step per prevenire eventuali sottrazioni. Inoltre, munirsi di un controllo accessi adeguato è un ottimo inizio per monitorare la sicurezza del perimetro da sorvegliare.

Controllo accessi: quali tutele?

L’assenza di tutele efficaci può essere rapportata alla facilità con cui si può colpire una vittima (ad esempio, scarsa presenza della polizia). L’eventuale controllore non può essere una persona qualunque, né corrispondere al target da proteggere.

Oggi esistono anche molti oggetti e progetti ambientali utilizzati come tutori e strumenti di sicurezza per scoraggiare i trasgressori. Si tratta di un ramo della prevenzione del crimine che prevede progettazione ambientale in cui misure come l’aggiunta di luci, serrature, recinzioni, spazi visibili e telecamere possono prevenire il crimine contro un “target adatto” al criminale.

L’analisi triangolare del problema

La teoria delle attività routinarie è completata dalla cosiddetta “analisi triangolare del problema”, utilizzata anche come strategia d’intervento per i parametri riguardanti la vittima, il luogo e l’assenza di un controllore.

In genere, il tasso di criminalità è proporzionale ai potenziali ladri motivati, come giovani e disoccupati. La motivazione può essere ridotta solo se i trasgressori dispongono di mezzi legittimi per raggiungere i loro obiettivi (es. soldi, cibo, oggetti preziosi). La motivazione aumenta quando invece il furto è l’unica soluzione possibile per raggiungere gli obiettivi.

Un altro deterrente sono le credenze o la socialità del trasgressore. Se una persona è stata portata a socializzare nel modo giusto, anche quando si presenta un’opportunità, potrebbe esimersi dal furto. In questo risiede la forza dei legami sociali che fanno da “isolante” per il contrasto alle attività criminali.

Prospettive sulla teoria delle attività routinarie

Purtroppo, la probabilità per i giovani di commettere reati aumenta quando il controllo da parte dei familiari è carente. E l’attività di routine prevede anche altri fattori come la teoria dell’apprendimento sociale. Le possibilità di commettere furti aumentano sia quando i genitori sono lontani da casa, sia quando ci si sposta in una zona dotata di scarsa supervisione.

Quindi, anche senza tenere conto del contesto, episodi criminali potrebbero continuare a verificarsi. In tal caso, l’unico mezzo di difesa del target è un efficace sistema di controllo (controllore o strumenti preposti) o la consulenza con professionisti del settore nel caso in cui la minaccia riguardi beni aziendali.

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